PONTECORVO
Menzionata dalla fine del IX sec. per il castello edificatovi in tale epoca
da Rodoaldo, vassallo dei conti di Capua, il paese entro' a far parte del
ducato di Gaeta e piu' tardi del Principato di Capua, finche' all'inizio
del XII sec. divenne possedimento dell'Abbazia di Montecassino.
Pontecorvo venne piu' volte tolta e poi resa allo Stato Pontificio.
Deve il suo nome al ponte curvo sul Liri ( rimaneggiato dopo l'unita' d'Italia)
detto curvo perche' fino al 1800
si presentava con la parte mediana piu' alta a schiena d'asino.
Durante il medioevo la citta' si ribello' piu' volte agli abati di Montecassino.
Del periodo di fondazione resta la notevole torre di Rodoaldo,
oggi trasformata
nel campanile della chiesa della Cattedrale di S. Bartolomeo
che ha sostituito il castello.
Della struttura originaria della torre sono rimasti solo i due piani inferiori;
la pianta e' quadrata ed e' costituita con massi di travertino ricavati
dalla cinta muraria della citta' di Aquino.
Il borgo di S. Stefano con la porta medioevale e la chiesa di S. Giovannello
sono le uniche costruzioni salvatesi in seguito al secondo conflitto mondiale.
Meta di numerosi visitatori e' il Santuario della Madonna delle Grazie,
costruito nel 1513 su di un'altura dalla quale e' possibile ammirare la citta'.
In seguito al secondo conflitto mondiale, dopo essere stato completamente distrutto fu nuovamente edificato.
Dal 1850 al suo interno vive una comunita' di Padri Passionisti.
Il paese offre durante l'anno interessanti manifestazioni folkloristiche.
Ricordiamo il carnevale che dura quindici giorni durante i quali si svolgono cortei in costume,
sfilate di carri, giochi, scherzi.
I cittadini di Pontecorvo sono poi divenuti famosi in tutta Italia per la particolare lavorazione
di oggetti in terracotta, secondo una tradizione tramandata nei secoli................